Al via le attività di produzione di agri-pellet, prodotto dalla cooperativa sociale COP21. Ottenuto dalla lavorazione del sorgo da fibra (Herbal Crops) prodotto nell’annualità 2017-18, il pellet che verrà commercializzato attraverso una rete di vendita attiva in tutta Italia, è adatto a qualsiasi impianto, sia domestico che industriale. Si tratta di un pellet che ha un’ottima resa ed un costo decisamente vantaggioso, e che – proprio in quanto prodotto dal sorgo da fibra che viene coltivato nelle campagne in rotazione con altri prodotti – consente il risparmio (nell’anno 2019) di circa 21.000 alberi.

La produzione di pellet, resa possibile grazie al sostegno di Banco BPM, si inserisce nelle attività promosse dalla cooperativa sociale COP 21 ONLUS, significativo esempio di workers buyout (impresa rigenerata) partecipata da 27 ex lavoratori IES e costituita a seguito della chiusura della raffineria mantovana. È proprio lo stop della produzione della IES nel 2013 che apre un tavolo di crisi a livello regionale ed un successivo accordo stipulato il 15 gennaio del 2014 al Mi.S.E.,  da cui nasce il progetto Sphere 2020 che ha l’obiettivo di agire su tre livelli di problematiche risultanti dalla chiusura della raffinazione del greggio: quella ambientale; quella di reindustrializzazione dell’area e quella di ricollocazione dei lavoratori.

Oggi il progetto agroindustriale di COP21 entra nel vivo con la realizzazione di una filiera locale per la produzione di pellet da biomassa dedicata (Herbal Crops®), attraverso la coltivazione in campo  con filiera corta (distanza massima circa 30 km dall’impianto di trasformazione) e la lavorazione/trasformazione nell’impianto di produzione pellet dedicato.
La produzione di agri-pellet di qualità sarà garantita da un impianto di proprietà della Cooperativa COP21, ubicato nella zona agricola prossima al polo industriale che produrrà 1.5 ton/ora e, da giugno 2019, circa 3 ton/ora per un totale a regime di 20-23.000 ton/anno. L’impianto è progettato per il funzionamento in continuo.

L’avvio della produzione di pellet consentirà alla cooperativa, che al 31 dicembre 2018 contava 27 soci lavoratori e 3 dipendenti, di cui 5 soggetti svantaggiati, di assumere, entro febbraio 2019, 4 nuovi lavoratori svantaggiati.
Entro fine 2019, visto il raddoppio delle linee di produzione e valutando l’impatto della riforma pensionistica, si prevede l’assunzione di 5 nuovi dipendenti a tempo pieno, ad integrazione delle squadre di lavoro su turni h 24, e altre possibili assunzioni (5 dipendenti a tempo pieno), in sostituzione di lavoratori che stimiamo raggiungeranno il nuovo requisito pensionistico.

Altro asse avviato del progetto è la sperimentazione della Phytoremediation: con partner scientifico l’Istituto CNR-IBIMET di Bologna, il progetto prevede l’applicazione di fitotecnologie sostenibili per il recupero di ecosistemi inquinati. Si effettuerà l’analisi in sito dell’effettiva efficacia di queste tecnologie (fase pilota) e l’espansione delle aree a fronte delle valutazioni di efficacia. Il progetto avrà un effetto non solo in termini di riduzione dell’inquinamento e di resilienza ai cambiamenti climatici, ma anche un beneficio socio-ambientale (aria suolo) a favore della popolazione. COP 21 sarà impegnata nei lavori di messa a dimora delle essenze arboree.