Stamattina si è tenuta la cerimonia di posa della prima pietra del capannone che ospiterà l’impianto di produzione del pellet. Il progetto è quello di reindustrializzazione post raffineria IES, che ha visto impegnato il nostro consorzio insieme ai partner Ecoval & Co. e Consozio Vivaisti Europei, oltre a diversi partner istituzionali ed imprenditoriali (tra i principali: Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, CIGL, CISL, UIL, Confcooperative e la stessa IES). Un progetto che ha come protagonisti gli ex lavoratori della raffineria IES, oggi soci della cooperativa sociale Cop21.

Il progetto, presentato a seguito della chiusura della storica raffineria cittadina, comprende diverse attività finalizzate al reinserimento lavorativo e sociale, al rilancio imprenditoriale e alla bonifica ambientale di un’area particolarmente significativa per la nostra città. Tra le attività previste, che consentono l’impiego di circa 60 lavoratori fuoriusciti dalla raffineria: produzione di pellet e bonifica tramite phytoremediation, in collaborazione con IBIMET-CNR di Bologna.

È proprio nell’ambito di questo progetto che sono stati coinvolti, anche a seguito di un percorso formativo dedicato, gli ex lavoratori della raffineria arrivando a costituire una nuova cooperativa sociale Cop21, innovativo esempio di workers buyout, che oggi conta 30 soci lavoratori e sta avviando le attività previste nell’ambito della produzione di pellet.

L’impianto per la produzione del pellet si svilupperà su un’area coperta di circa 4.000 mq; l’impianto sarà ad alta tecnologia e ad impatto zero, in quanto per l’essicazione si utilizzerà il calore del teleriscaldamento e si potranno così evitare le emissioni da combustione. Si prevede la messa in funzione a pieno regime entro settembre 2018.

Il processo produttivo prevede la coltivazione su 1200 ettari di biomassa Herbal Crops, diffusa su quasi tutta la provincia di Mantova: la raccolta sarà effettuata nei mesi di settembre/ottobre e conservata in varie aree di stoccaggio. Il totale previsto sarà di circa 70.000 tonnellate di biomassa umida che, essicata e trasformata in pellet, sarà disponibile alla vendita sul mercato per un quantitativo di circa 45.000 tonnellate ogni anno. Utilizzando questo particolare tipo di biomassa per la produzione di pellet si potrà evitare l’abbattimento di circa 70.000 alberi da foresta che sarebbero utilizzati per produrre lo stesso quantitativo di combustibile.